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Organizzando 2020

Per prima a Roma, la IUC torna a proporre la musica dal vivo:
Giovedì 18 giugno nella Chiesa Evangelica Luterana di via Sicilia
si svolgerà il primo dei concerti organistici della rassegna “Organizzando”

Dopo oltre tre mesi di totale interruzione di ogni attività musicale, la IUC è la prima a Roma e tra le prime in Italia ad offrire la possibilità di ascoltare nuovamente la musica dal vivo. Giovedì 18 giugno inizia infatti “Organizzando”, una rassegna di tre concerti per organo nella Chiesa Evangelica Luterana di Roma, in via Sicilia 70. È solo primo passo, ma molto importante per il suo valore simbolico e come dimostrazione della possibilità di superare tutte le limitazioni imposte dall’attuale situazione.

Giovedì 18 giugno alle 21.00 apre la rassegna l’organista romana Livia Mazzanti con un omaggio a Roma: il concerto sarà intitolato “ROMA DESERTA”, ripensando ai giorni del lock down, quando agli occhi dei pochi passanti la città si presentava nel suo aspetto più autentico. Al titolo si aggiunge una citazione di Goethe: “Tutto è come lo immaginavo, e tutto è nuovo”.

Livia Mazzanti è un’organista dall’ampio orizzonte interpretativo, che spazia dal Rinascimento ai giorni nostri. È anche improvvisatrice, arte trasmessale da Giacinto Scelsi a Roma, quindi da Jean Guillou, col quale si è a lungo perfezionata a Parigi. I suoi concerti l’hanno condotta in Europa, Nord e Sud America e Medio Oriente. Le sue incisioni di opere di Schoenberg, Busoni, Hindemith, Scelsi, Guillou e la riscoperta in prima mondiale delle integrali organistiche di Rota e Castelnuovo-Tedesco, sono considerate di riferimento.

Il programma offre un’immagine musicale della Roma antica e moderna, alternando grandi compositori per organo attivi a Roma tra Seicento e Settecento e musicisti dei secoli successivi, dall’Ottocento ai nostri giorni, che hanno espresso le sensazioni suscitate in loro dalle bellezze di Roma.

Si inizia con la “Toccata sesta” del Secondo Libro di Gerolamo Frescobaldi, il più grande compositore di musica organistica del Seicento, nato a Ferrara ma vissuto per oltre quarant’anni a Roma, dove ebbe l’incarico di organista di San Pietro. Domenico Zipoli era nato a Prato ma si trasferì giovanissimo a Roma, dove fu organista a Santa Maria in Trastevere e alla Chiesa Nuova, finché nel 1716 venne inviato dai suoi superiori (apparteneva infatti all’ordine dei Gesuiti) nelle missioni dell’America del Sud: si ascolterà uno dei brani più famosi, la “Canzona in sol minore“, pubblicata poco prima di lasciare per sempre Roma. Poi Livia Mazzanti eseguirà la “Toccata settima in re minore” di un altro toscano trapiantato a Roma, Bernardo Pasquini, il più stimato musicista attivo nella città dei papi nella seconda metà del Seicento; fu organista in importanti chiese come Santa Maria Maggiore, nonché “organista del Senato e del Popolo Romano” e compose anche per la grande aristocrazia, come i Borghese, i Chigi e Cristina di Svezia.

Ai tre compositori del periodo barocco Livia Mazzanti alterna tre compositori di epoche successive. Di Mario Berlinguer, nato a Roma nel 1961, esegue “Jeux d’escalier” del 2012, ispirato all’intreccio barocco delle scale di Trinità de’ Monti. Il Novecento è rappresentato da “In nomine Lucis”, composto nel 1974 da Giacinto Scelsi, che inventò una tecnica speciale per ottenere dei microtoni e degli effetti sonori che sembrerebbero preclusi a questo strumento. Il concerto si conclude con Franz Liszt, che per molti anni scelse di vivere a Roma e nel 1862 compose “Évocation à la Chapelle Sixtine”, in cui rievoca le impressioni ricevute dall’ascolto del Miserere di Allegri e dell’Ave verum di Mozart sotto gli affreschi di Michelangelo.

Giovedì 25 giugno 2020 alle 21.00 per il secondo concerto, l’organista Francesco Finotti esegue musiche di Johann Sebastian Bach, Johannes Brahms e Jean Guillou.

Francesco Finotti ha vinto nel 1978 il Concorso Internazionale d’Organo “Franz Liszt” di Budapest e svolge una brillante carriera di concertista, che lo porta a suonare nei più importanti festival d’organo internazionali. La sua discografia comprende musiche di Schumann, Liszt, Franck, J. S. Bach, Mozart, Messiaen, Dupré, Langlais e Satie.

Ad aprire il concerto, intitolato I colori dell’organo, sono due composizioni di Brahms di rarissimo ascolto, sebbene siano indubbiamente dei capolavori. La prima è il “Preludio e Fuga in la minore WoO 9” del 1856, in cui il giovane autore manifesta già la sua grande padronanza dell’organo e del contrappunto, ispirandosi chiaramente al modello di Bach ma immergendolo nello spirito e nell’armonia dell’epoca romantica. Esattamente quarant’anni dopo Brahms dava l’addio alla musica e alla vita con l’op. 122, che consiste nell’elaborazione organistica di undici corali luterani, che dimostrano in pari misura ingegno e poesia e mettono a raffronto passato e futuro: Finotti esegue il limpido e soave corale “Schmücke dich, o liebe Seele”. Simmetricamente il concerto si chiude con altre due opere di Brahms: prima un altro corale dall’op. 122 intitolato “Herzliebster Jesu” (Amatisssimo Gesù) e poi un’altra composizione giovanile, il “Preludio e Fuga in sol minore WoO 10”.

Tra questi quattro lavori di Brahms sta il “Concerto per organo in do maggiore BWV 594” di Bach, che nel 1710 trascrisse o piuttosto riscrisse genialmente per il suo strumento prediletto il Concerto per violino e orchestra d’archi di Vivaldi noto come “Grosso Mogul”.

Completa il programma una selezione di “Jeux d’Orgue op. 34”, un’opera del 1974 di Jean Guillou, per ricordare ad un anno dalla scomparsa quest’illustre esponente della grande tradizione organistica francese. 

L’ultimo concerto si terrà il 7 luglio – sempre nella Chiesa Evangelica Luterana di via Sicilia 70, con inizio alle 21 – e avrà come protagonista Daniel Matrone. Il concerto è intitolato “Omaggio A Roma”, non perché le musiche eseguite contengano espliciti riferimenti alla Città Eterna ma perché l’organista francese vuole manifestare con questo concerto il suo amore per Roma e dare il suo contributo alla ripresa della sua vita musicale. In programma musiche di Johann Sebastian Bach, Camille Saint-Saëns, Alexandre Guilmant e dello stesso Daniel Matrone.
Daniel Matrone, francese nato in Algeria da genitori di origine italiana e parigino di studi, è dal 1999 l’organista titolare della Chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma ed è stato nominato Officier des Arts et des Lettres dal Ministero francese della cultura. È stato invitato in molti dei più importanti festival organistici in Italia e all’estero e numerose sue incisioni hanno ricevuto riconoscimenti prestigiosi, come Choc du Monde de la Musique, Diapason d’or e Diapason d’or du siècle nel 2000.
Apriranno e chiuderanno il concerto due composizioni dello stesso Matrone. La prima è Prélude à la mémoire de Maurice Duruflé, in omaggio a questo grande maestro della scuola organistica francese, scomparso nel 1986, che fu suo maestro di composizione. Il brano finale è la prima esecuzione assoluta della nuova versione di Nobody knows the Trouble I’ve seen, che rievoca il terribile incendio che distrusse il transatlantico francese Normandie nel porto di New York nel 1942.
Matrone eseguirà inoltre due capolavori di Johann Sebastian Bach, il Ricercar a 6 da L’offerta musicale, uno dei suoi ultimi capolavori, esempio supremo dell’arte del contrappunto, e Christ ist erstanden (Cristo è risorto) dall’Orgelbüchlein, elaborazione di un corale luterano per la Pasqua.
Gli altri brani sono invece un omaggio alla grande tradizione organistica francese. Di Camille Saint-Saëns – autore prediletto da Matrone, che su di lui ha curato varie trasmissioni per la televisione francese – si ascolteranno la Mazurka in si minore n. 3 op. 66 (si potrebbe trovare strana una danza scritta per l’organo e in effetti si tratta dell’elaborazione di un pezzo pianistico da parte dello stesso matrone) e il Preludio e Fuga in do maggiore op. 109 n. 3. Infine Alexandre Guilmant: professore d’organo al Conservatorio di Parigi e organista onorario della cattedrale di Notre-Dame, è considerato il rinnovatore della musica d’organo francese alla fine dell’Ottocento: Matrone eseguirà il suo Scherzo symphonique del 1881.

Saranno scrupolosamente rispettati il distanziamento sociale e le altre disposizioni per la prevenzione del coronavirus (quindi è obbligatoria la mascherina).

L’ingresso è gratuito ma è necessaria la prenotazione, telefonando al n. 06-3610051/2 entro le ore 13 del giorno di concerto (è possibile prenotare per un massimo di 4 persone, comunicando i nomi dei partecipanti).