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La Sapienza Antica

In collaborazione con EUR S.p.a. , nella suggestiva location del Nuovo Centro Congressi “La Nuvola” di Roma, la IUC il progetto “La Sapienza Antica

Riflessioni d’amore in poesia, arte e musica tra ‘500 e ‘600. “Le Arti sorelle” saranno protagoniste di un ciclo di tre conferenze-concerto che offrirà al pubblico la possibilità di apprezzare, nello stesso evento, il filo rosso che unisce la produzione letteraria, visiva e musicale, e riconoscere le affinità che governano immagini, parole, suoni. Da Tiziano e Giorgione fino ad Artemisia Gentileschi, da Palestrina a Monteverdi, dal Cantico dei Cantici a Francesco Petrarca e G.B. Guarini. Tre serate dedicate al mondo dell’arte rinascimentale e barocca in compagnia di storici d’arte e di letteratura quali Augusto Gentili, Costanza Barbieri, Claudio Strinati, Renzo Bragantini e la partecipazione del Concerto Italiano diretto da Rinaldo Alessandrini, interpreti tra i più raffinati del panorama europeo per la musica antica.

I CONCERTI SI TERRANNO PRESSO IL FOYER DEL NUOVO CENTRO CONGRESSI LA NUVOLA 
Viale Asia, 40 /44, 00144 Roma RM

Due dei tre concerti in programma - dice Rinaldo Alessandrini - illustrano alcuni aspetti della produzione madrigalistica italiana tra la fine del cinquecento e l’inizio del seicento. Si tratta di due selezioni di testi di Petrarca e Guarini a partire dalle intonazioni di Luca Marenzio, il più grande madrigalista di ambito romano, seguite da altri esempi di illustri compositori dell’epoca.

Vale la pena sottolineare come il madrigale sia stato nel periodo tra il quattro e l’inizio del seicento, la forma vocale più diffusa in Italia, grazie anche all’abbondanza e alla eccellente qualità della coeva produzione poetica.

E considerando quindi l’enorme diffusione della pratica madrigalistica sia a livello domestico che a carico di cantanti professionisti, assieme all’incisività culturale della poesia, ne possiamo desumere come il madrigale sia stato l’asse portante della cultura musicale occidentale fino all’inizio del XVII secolo.

Solo l’invenzione del canto a voce sola e l’opera per musica, al principio del seicento, ne scalzò progressivamente la popolarità, relegandolo man mano, fino alla fine del settecento, a simboleggiare la “pratica antica”. Il madrigale fu però capace, nell’intento di adeguarsi alle nuove istanze espressive di inizio secolo, di un ultimo colpo di coda, con le pubblicazioni degli esempi ormai ibridi nell’ottavo libro di Monteverdi e nelle esasperazioni armoniche della scuola napoletana attorno a Gesualdo.

Se da un lato la produzione petrarchiana mise in luce gli aspetti emotivi più intimi della psicologia amorosa, la teatralità barocca e dirompente dei versi di Guarini creò i presupposti per una ulteriore soggettivizzazione dell’io musicale, effetto che fu accompagnato dalla poesia di Tasso e ulteriormente sottolineato dagli eccessi di Giovanni Battista Marino.

L’ascolto del madrigale non può essere privo di una adeguata comprensione del suo testo. La musica venne concepita, a partire dagli ultimi anni del cinquecento, come ideale specchio delle emozioni contenute nei versi: motivo per il quale alcuni componimenti poetici vennero musicati da svariate decine di compositori, a sottolineare la loro perfetta funzione nella chimica testo/musica.

Il programma dedicato invece al Cantico dei Cantici, illustra esempi musicali, su un testo latino dal carattere ibrido. Accanto agli esempi palestriniani verranno eseguite molte versione da camera, per poche voci, a testimonianza della portata erotica della poesia che venne man mano sdoganata attraverso interpretazioni religiose di vario tipo.

La IUC alla Nuvola Roma

20/2/2022 Il Canzoniere di Petrarca

06/03/2022 Il Cantico dei Cantici